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Attilio Caffarena: Dell'oscurità del fuoco - installazione - Leonardi V-Idea, Genova - foto Giorgio Cesare Tagliafico.
Dell'oscurità del fuoco
Scritti sul lavoro


Dell'oscurità del fuoco, di Attilio Caffarena, è un'installazione che nasce da un progetto visivo per un libro sulla piromania per il quale l'artista realizzò otto tavole in cui osmoticamente si fondevano testi e immagini.
La parola e la figura sono tra i capisaldi della sua ricerca artistica: oltre a considerare il testo alla stregua di un'immagine e l'immagine come parola, questi due elementi - assemblati in una successione logicamente ordinata e circolare - instaurano un preciso rapporto con lo spazio e con il tempo, termini di riferimento fondamentali per chi si occupa di teatro.
Spazio e tempo ne connotano infatti l'architettura, con particolare riferimento alla tradizione del teatro greco o di quello elisabettiano: una dimensione "originaria" di teatro, dove il rito e il mistero di una possibile catarsi attagliano lo spettatore, "tirandolo" dentro - anche attraverso l'organizzazione architettonica dello spazio scenico - al dramma, chiedendone una partecipazione attiva, non lo spento presenzialismo, la domata passività da teatro ottocentesco.

Le otto tavole iniziali si moltiplicano in una feconda germinazione di senso, fino a riempire ed occupare tutte le lastre di vetro del loggiato del cinquecentesco Palazzo Imperiale, che offre all'installazione una spazialità cubica, di passaggio, in continuo rimando con gli altri elementi architettonici. Caffarena ne limita le potenzialità rifrattive, oscurando con le tavole - velate di nero - tutte le fonti luminose e chiedendo allo spettatore di sostituire quella memoria di luce con lo svelamento dei testi e delle immagini da lui raccolte.
L'oscurità del fuoco è primigenia paura e assieme ardita scoperta.
Le tavole devono "esplodere", ovvero fungere da sostanza di trasformazione, devono essere - nonostante la loro oscura fissità - puro movimento, luce e ombra che riflette passi e movimenti dello spettatore. Parole e immagini alla stregua di principi alchemici combinati tra loro, fusi assieme nella perpetuazione di riti ed esperienze ancora avvolta dall'incertezza, dal mistero di una possibile scoperta.

Questo magma incandescente presenta comunque un preciso ordine interno; il principio numerico che anima la tavole è per l'appunto il numero 8 (sdraiato diventa il simbolo dell'infinito) che l'artista "gioca" esibendolo accostato ad altri simboli: la croce, la freccia, il triangolo. Questi vengono a comporre una bizzarra ma coerente grammatica. Simboli ambivalenti, sono immagini e parole che assumono valore e diverso significato a seconda del contesto - matematico religioso in cui inseriti: sono indicatori, segni aperti, radicali, che individuano. Sono Lògos.

Gli Stoici, facendo propria l'intuizione eraclitea che vedeva nel Fuoco il principio dell'universo, lo chiamarono lògos, e affermarono il suo essere ragione dell'ordine universale.
In questo mondo sublunare, per millenni animato da spiriti e arcani segreti, da miti e antichi riti, il fuoco, emanazione simultanea di luce e calore, è stato ragionevole mezzo di comunicazione tra il cielo e la terra, oggetto di contesa tra bizzosi déi e uomini di prometeica arditezza, cura incessante di donne-domus.

Oggi, in un mondo ipercomunicato e tecnologizzato, è ancora l'italica ricchezza di santi e patroni a "sfuggire" l'abitudine: possiamo accender fuochi nella notte di San Giovanni e ancora avere la possibilità di veder animare di credenze e spiriti una notte che altrimenti sarebbe solo artificialmente illuminata.
Eppure, ci fa notare Caffarena appendendo l'insegna tricolore, la tradizionale ricchezza di questo paese attraversato da civiltà e culture è in pericolo: oscuri presagi, immagini in trasparenza, visioni, trasformano la scoperta, in una minacciosa attitudine da Cassandra. Lotte di cani che si sbranano e ancora una Cartago che "delenda est" s'arrovellano sulla bandiera italiana.
Terra desolata.

"The Wast Land", in particolare Il sermone del Fuoco - é il testo di Eliot che accompagna l'intera installazione. Altre parole ad esse si uniscono: sono quelle di Jung, di Lutzenkirchen, di San Giovanni della Croce, parole "maschili" a far da contraltare alla serie di immagini scelte e mostrate da Caffarena, dove a trionfare è il femmineo estatico di Santa Teresa (nell'opera del Bernini), il peccaminoso pudore della Eva di Cranach o la metamorfica bellezza di Dafne (ancora del Bernini).
Solo una figura è maschile: il faunesco San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci, del quale ci viene però mostrato un unico dettaglio, ovvero la mano col dito puntato verso il cielo, la mano di colui che "venne come testimone per rendere testimonianza alla luce". Non è casuale quindi che Caffarena recuperi per questo lavoro il temperamento rinascimentale di figure costruite attraverso l'immersione dei corpi nella luce.

L'installazione s'articola anche in un progetto musicale, dove sonorità jazzate (a trionfare ancora le voci femminili e calde alla Billie Holiday) si fondono con la lettura integrale - in lingua originale e con la voce dello stesso poeta - del citato testo di Eliot, un invito alla purificazione dalle passioni.
Anche in questo caso la ragionevole mascolinità si scontra con la musicalità e la vividezza del sentire femminile, scomposto, bello, infuocato, che riverbera peraltro nelle notazioni coloristiche dell'intero lavoro, giocate tutte sul bianco, il nero e il rosso.

L'opera di Caffarena è stata presentata in occasione de La Notte di San Giovanni presso l'Associazione Culturale Leonardi V-idea (Palazzo Imperiale, Genova) che ne ha curato il progetto video. Il progetto sonoro è di Sandro Debernardi.


Paola Timossi





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dell'oscurità del fuoco
----  descrizione
----  oggetto
----  scritti sul lavoro, immagini e suono
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il luogo dell'azione
----  laboratori : Kinkaleri - Roberto Castello
----  Un laboratorio condotto da Attilio Caffarena
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tempesta 2001
----  descrizione
----  rovine della memoria
----  oggetto
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combattimento di
Tancredi e Clorinda

----  scritti sul lavoro
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descrizione di una figura
----  descrizione
----  scritti sul lavoro
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testi
----  informazioni        contraddittorie / un        massacro
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ATTILIO CAFFARENA - atcaffa@gmail.com


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